martedì 13 aprile 2021

Incontro con Jennifer Niven - Intervista ''Respiro solo se tu''

Buongiorno lettori, ieri, dodici aprile, si è tenuto l'incontro con Jennifer Niven, autrice di grandi bestseller come Raccontami di un giorno perfetto e L'universo nei tuoi occhi. Oggi esce Respiro solo se tu, un romanzo YA che affronta ancora una volta l'adolescenza e le sue mille sfaccettature, confermando l'autrice come una delle migliori del genere.

Ho riscritto per voi le domande che noi blogger abbiamo potuto farle in anteprima, sperando che vi incuriosisca.

1) Come si sviluppa il tuo momento creativo? Hai un momento preferito per scrivere durante la giornata?

Avviene tutto in modo naturale, in generale cerco di scrivere sempre, di ritagliarmi il mio momento dedicato alla creazione ogni giorno. Preferisco comunque lavorare il pomeriggio o la sera. 

2) Com'è ti è venuta l'idea per Respiro solo se tu? C'è qualcosa di te?

Il libro segue due filoni tematici: il primo riguarda la separazione dei genitori che Claude scopre proprio durante quella che avrebbe dovuto essere l'estate perfetta insieme ai suoi amici e al ragazzo per cui ha una cotta. Il secondo riguarda ciò che la protagonista vivrà sull'isola. In entrambi, c'è molto della mia vita personale: proprio come Claude, ho affrontato la separazione dei miei genitori l'ultimo estate prima dell'università. Inoltre, proprio sull'isola, molti anni più tardi, ho conosciuto quello che sei medi dopo sarebbe diventato mio marito. 

3) Come hai scelto i nomi dei protagonisti?

Bella domanda. In realtà non so da dove vengono. Il nome di Jeremiah mi è arrivato prima ancora che concepissi le caratteristiche del personaggio stesso. Per la protagonista femminile volevo un nome un po' da maschiaccio, qualcosa che esprimesse forza e coraggio, un nome che fosse poco frequente. Un giorno stavo ascoltando questa artista francese, Claudine e ho pensato che sarebbe stato perfetto. Prima avevo pensato a Louise, Lou. 

4) Ti sei concentrata soprattutto sulla lettura per ragazzi. Come fai a raccontare così bene le loro emozioni?

Grazie per il complimento. La verità è che internamente io mi sento ancora una quindicenne! Sono ancora la migliore amica del mio migliore amico del liceo, parliamo di tutto, dagli argomenti più seri come la politica o la pandemia a quelli più frivoli. Capita che a volte ricordiamo un evento passato e ridiamo di ciò che è accaduto e ci chiediamo come sia effettivamente capitato. Questo mi aiuta tanto a ricordare cosa provavo da adolescente: volevo ESSERE VISTA, essere ascoltata, non sentirmi sola. Le prime volte sono importanti: il primo bacio, la prima guida, la prima festa...Sono loro a plasmarti in ciò che sei oggi. 

5) Quali sono state le scene più difficili da scrivere?

Sicuramente quelle più personali, che sentivo più vicine alla mia esperienza. In particolare, la scena in cui il papà di Claude le comunica della separazione, ho rivissuto le stesse emozioni. 

6) Come ti senti rispetto ai tuoi personaggi?

Per me rappresentano una famiglia, sono come degli amici che vivono lontano, magari in un'altra città e che ogni tanto tornano nella mia vita. Restano dentro di me e quando torno da loro, come sto facendo ora con i personaggi de L'universo nei tuoi occhi, è come se fossero di nuovo miei.


7) Questo libro lancia un messaggio importante. Cosa diresti ai ragazzi che stanno affrontando la separazione dei genitori e soffrono?

Ragazzi, parlatene, raccontate, sfogatevi con i vostri genitori, i vostri amici, con chiunque sia disposto ad ascoltarvi. Non tenetevi tutto dentro perché fa solo più male. Ricordo che mio papà non voleva che ne parlassi con nessuno fino a che lui non mi avesse dato il permesso ed è stato doloroso per me, ho dovuto trattenere il dolore e l'ho interiorizzato. 

8) Hai detto che cerchi di scrivere ogni giorno. Ci riesci anche nei momenti no?

Provo a scrivere sempre perché a volte può aiutare ma ci sono giorni in cui devi solo prendere una pausa. Dal pc, dal desktop, dal cellulare. Devi solo uscire e fare una passeggiata all'aria fresca o vedere i tuoi amici, fare la maratona di una serie Tv. Semplicemente devi prendere del tempo per te stesso. 

9) Claude viene allontanata dalla sua vita senza che abbia voce in capitolo. Le è servito avere una nuova prospettiva?

Claude aveva bisogno di cambiare. Se fosse rimasta in Ohio, tutto il passaggio per lei sarebbe stato molto più difficile. Crolla il pavimento sotto i suoi piedi e tocca a lei ricostruirlo, così come deve fare con il rapporto con i suoi genitori. Tornare ad avere fiducia nei confronti della mamma è più facile perché con lei ha sempre avuto un rapporto stretto. Invece con il padre è molto più difficile, anche perché ha un'altra donna. 


10) Qual è il tuo libro preferito?

Tra i miei o in generale? Credo che sia Alice nel Paese delle Meraviglie e Alice Attraverso lo specchio perché è il primo che abbia mai letto. Mi faceva sentire come se potessi andare ovunque, fare qualunque cosa volessi e sono state queste infinite possibilità ad aprire la strada per il desiderio di diventare autrice. 

11) E tra i tuoi libri qual è il preferito? Com'è essere adolescenti oggi?

Sebbene sia molto difficile scegliere, Raccontami di un giorno perfetto è il libro che mi ha cambiato la vita, sia dal punto di vista personale che lavorativo. 

Gli adolescenti oggi stanno affrontando l'isolamento, la sofferenza. Ho due figli di dodici anni, conosco tanti adolescenti, molti mi raccontano le loro storie sul mio blog, quindi ho quotidianamente a che fare con loro. Sono la mia speranza per il mondo, sono più intelligenti, più evoluti, più maturi, più partecipi e coinvolti. Alla loro età non ero così. Credo in loro. 

12) Scrivi spesso d'amore. Cosa pensi di questo sentimento? E' vero che l'amore salva o bisogna prima salvarsi da soli?

Mia mamma mi diceva 'Non puoi stare in coppia se prima non hai imparato a stare da sola'. 

Devi prima conoscerti, costruire le tue certezze, trovare un equilibrio. Se sei centrata, se sei pronta a dare amore, allora sarai pronta a riceverlo. Quando ho incontrato mio marito, ci siamo resi conto subito di tutto ciò che avevamo perso e che ci ha condotto l'uno di fronte all'altra. Ci siamo innamorati profondamente e anche se non avessimo condiviso questo passato, lo avrei comunque riconosciuto come quello giusto, la mia persona. 

L'amore può salvarti certo, perché ti apre, ti rende socievole, ti mostra il mondo con colori diversi, ma non solo l'amore romantico, anche quello per gli amici, per la famiglia. Io ci credo davvero. 

13) Questo libro, come ci hai accennato, è molto personale. Lo hai scritto in modo terapeutico o solo per aiutare gli altri?

Direi entrambe le cose. All'inizio volevo solo aiutare i ragazzi che stavano vivendo quel disagio, che stavano soffrendo. Volevo mostrare che li vedo, che li sento. Al contempo, molte cose mi hanno fatto riflettere sul mio passato, sulla mia vita e a come l'ho superata. 

14) Hai mai vissuto il tuo personale giorno perfetto?

A dire il vero, molte volte. Sono grata per queste giornate in cui sono qui, mi diverto insieme a voi, blogger fantastiche che provengono dall'altro lato del mondo. Giorni perfetti sono anche quelli in cui faccio cose divertenti insieme a mio marito. Sono felice e grata anche per le giornate imperfette. 

15) Ambientare la storia su un'isola è sicuramente una scelta insolita, ma affascinante. E' stato difficile?

Quando scrivi una storia simile, ti devi calare completamente nelle atmosfere del luogo.  Questa storia aveva tanto della mia vita personale; quando i miei si sono separati, io sono andata con mia mamma in montagna in North Carolina, ma questo non è un memoir e così ho cambiato meta per Claude. Mi trovavo a Los Angeles e ho pensato a questa isola della Georgia, dove poi ho conosciuto mio marito, e ho pensato fosse perfetta. Volevo un luogo di totale isolamento, un posto in cui non prendesse il telefono, in cui Claude dovesse vivere ogni esperienza. E' un posto magico. 

16) I tuoi libri partono sempre da un personaggio che è passato attraverso il dolore, il cui spirito si è in qualche modo spezzato. Come mai?

Penso che dipenda dalle mie esperienze di vita. Ho perduto molto e ho sempre visto questa sofferenza come un percorso di vita. Mi affascinano le storie di persone la cui vita cambia drasticamente e decidono di ricostruirla. Mi piace la riscoperta di sé, della propria forza


interiore. 

17) Chiudiamo l'intervista con un'ultima domanda. Quali sono i tuoi progetti futuri?

Ho diversi progetti in ballo. Ho appena finito di scrivere uno Young Adult a quattro mani con un altro autore del genere. Non posso dirvi ancora nulla perchè verrà annunciata la pubblicazione tra tre settimane. Nel frattempo, sto scrivendo un altro young adult, stavolta da sola. E poi, sto lavorando alla sceneggiatura de L'universo nei tuoi occhi. Anche Breathless ( Respiro solo se tu) è stato opzionato ma non sarò io ad occuparmi della sceneggiatura perchè sto già lavorando su quella del romanzo precedente e non riuscirei a fare tutto. 


Grazie mille a Jennifer Niven per la sua gentilezza e cordialità, grazie a Monica per aver fatto da interprete nonostante sia noi che l'autrice fossimo logorroiche e grazie al team della Dea Planeta per questo bellissimo incontro. Speriamo che possa essercene un altro e stavolta di persona, pandemia permettendo. Grazie ovviamente a tutte le mie colleghe che hanno posto domande lucide e interessanti. 

Vi abbraccio, 

Cris


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