mercoledì 27 novembre 2019

Recensione 'Piccole donne'| Piccole donne sul piccolo e grande schermo

Bentrovati lettori, perdonate il ritardo nella pubblicazione di questo post ma non sono stata capace di liberarmi prima.
Oggi parliamo di Piccole Donne, un capolavoro tra i classici della letteratura, a cui la Oscar Vault ha anche donato una nuova veste grafica. 


Divenuta subito un classico, la storia di Jo, Meg, Amy e Beth ha avvinto intere generazioni. Questo volume presenta il ciclo completo dei quattro romanzi.

Piccole donne è un storia che mi ha sempre scaldato il cuore. 
Una famiglia unita, quattro sorelle dal carattere diverso e a tratti incompatibile, disposte per affetto ad essere sempre una il sostegno delle altre. 
Meg, dolce e remissiva, la sorella maggiore, il punto di riferimento per tutte. 
Jo, testarda e impulsiva, generosa e intelligente, la sorella in cui tutti almeno una volta nella vita si sono immedesimati. 
Beth, dolce e ingenua, la sorella più amata. 
Amy, vivace e superba, la sorella creativa, la più folle e determinata. 
Ciascuna di loro ha conquistato lettera dopo lettera un posto nel mio cuore, ma è soprattutto il loro rapporto che mi ha conquistata. 
La meravigliosa sensazione di aver un'alleata con la quale condividere tutte le tue emozioni, la tua intera esistenza.
In questo bellissimo ciclo, la vita delle ragazze si intreccia e le conduce da giovani fino alla vita adulta.
Sono particolarmente legata a questa storia perché il chiasso, i litigi, l'affetto e l'amore familiare mi hanno sempre ricordato la mia famiglia. 
Sono stata fortunata e lo è chiunque abbia la fortuna di poter dire di avere una sorella o un fratello con cui condividere tutto ciò che la vita ci porrà davanti.


Piccole donne è un libro bellissimo e l'hanno sempre saputo anche i produttori cinematografici che ggià nel 1918, quando ancora il cinema non aveva suono, rappresentarono la storia masterpiece di Louisa Alcott.
Il film segnò il debutto di Conrad Nagel, che sarebbe diventato una grande star del cinema muto, che interpretava il ruolo di Laurie Lawrence.
Nonostante non sia una delle trasposizione più famose, ha il pregio di avere un'ambientazione quasi originale perché il film fu girato in parte proprio a casa dell'autrice, a Conrad, in Massachusetts. 

Nel 1933, Piccole Donne tornò sul piccolo schermo con la regia di George Cukor. 
Il film, in bianco e nero, accorpò Piccole donne e Piccole donne crescono, creando una vera e propria pellicola di formazione che, a cavallo tra i ruggenti anni '20 e gli anni '30, voleva lanciare una nuova idea di donna, coraggiosa, ribelle e indipendente come Jo, intepretata da Katherine Hepburn. 
Fu un successo: vinse l’Oscar per la Migliore sceneggiatura non originale ed ebbe altre candidature, tra cui quella per l’interpretazione della Hepburn.


La trasposizione del 1949, come le precedenti, rispetta lo stile e la storia della Alcott, ma viene ricordata soprattutto per l'interpretazione di AMy a cura di Elizabeth Taylor. 
La donna, una vera diva, garantì al film un successo nazionale. 
A differenza del film precedente, in questa pellicola, il registra ha preferito concentrarsi sulle relazioni personali tra i protagonisti piuttosto che sulla psicologia e quindi sulla natura 'formativa' del romanzo. 

A distanza di dieci anni,tra il 1978 e il 1988, vennero pubblicate una nuova serie TV di Piccole Donne per Universal e una serie animata, arrivata in Italia con il titolo 'Una per tutte, tutte per una', la cui sigla è cantata dalla sempreverde Cristina D'avena.
La serie TV ha vinto ben due Emmy e la serie animata, prodotta in Giappone, ha avuto il pregio di saper avvicinare le bambine di tutto il mondo ad un romanzo leggendario, fissando in modo iconico la storia di Jo e delle sue sorelle e conferendogli leggerezza, pur senza dimenticare di approfondire le vicissitudini della famiglia March. 


La versione del 1994 arrivò per volere di una grande icona degli anni'90, Winona Ryder, che desiderò per sé il ruolo di Jo.
Nonostante il cast pregevole, la critica riscontrò nel film una eccessiva leggerezza poichè concentrata sulle dinamiche relazionali più che a quelle sociali. Il film si concentra sul matrimonio di Laurie, sulla contrapposizione di Jo e Amy e sulla identificazione del pubblico femminile nell'una o nell'altra. Manca la contestualizzazione delle ragazze che devono imparare a contemperare la loro natura con gli insegnamenti materni, le regole sociali, le aspirazioni e i sogni. 

Ultima, ma non per importanza, è la nuova pellicola del 2019, in Italia nei primi mesi del 2020. 
Non vi meraviglierà sapere che non ho dubbi che diventerà il mio preferito. 
Nel cast, ci sono due delle mie attrici preferite: Emma Watson che interpreterà Meg e Meryl Streep che sarà zia March.
Sono sicura che questa nuova trasposizione metterà in evidenza tutte le sfumature dell'essere donna, il carattere e lo spirito che governa le sorelle March.


Spero che questo viaggio nel cinema vi sia piaciuto e vi invito a leggere tutti i post delle amiche che mi hanno fatto partecipare a questa bellissima iniziativa. 
Classici come questi sono la culla della nostra esistenza. 


Buona serata a tutti, un abbraccio
Cris










2 commenti:

  1. Sono curiosissima per il nuovo film che deve uscire. Bellissima tappa 😍♥️

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  2. Questa edizione è qualcosa di spettacolare 😍
    Non ho ancora avuto occasione di guardare nessuna degli adattamenti, ma non vedo l'ora che esca il nuovo film, ho aspettative piuttosto alte!

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