mercoledì 19 giugno 2019

Interview Tour 'La mia estate indaco' | Nonni, genitori, figli, nipoti: tre generazioni per un romanzo

Buongiorno lettori e bentornati sul blog. 
Oggi ho l'onore di poter intervistare Marco Magnone, autore del libro edito dalla Mondadori 'La mia estate indaco'. 
Insieme ad altre quattro blogger, abbiamo delineato un percorso interpretativo dell'intervista così che i lettori possano vivere un'esperienza concentrata sui temi essenziali del romanzo.
Io mi occuperò dell'elemento che ho sentito maggiormente mio nel romanzo ed è legato alla famiglia, in particolar modo al legame tra le generazioni.  


Viola ha quattordici anni e custodisce un segreto legato al giorno peggiore della sua vita, che lei chiama il Giorno in Cui Ho Toccato Il Fondo. Finora ha sempre passato le vacanze in montagna, in roulotte con i suoi adorati nonni e in compagnia della sua migliore amica. Quest'anno però il nonno è in ospedale e Viola si è appena trasferita con i genitori in una città di provincia dove non conosce nessuno e la vita è grigia anche in pieno agosto. Si preannuncia un'estate da dimenticare, ma un pomeriggio tutto cambia, quando Viola si imbatte in un gruppo di ragazzi e ragazze che giocano a pallavolo e che potrebbero diventare i suoi nuovi amici. Tra loro c'è l'indecifrabile e magnetico Indaco, che sembra nascondere molti misteri e ben presto spinge Viola a sfidare le regole, costringendola a superare le sue più grandi paure. Età di lettura: da 10 anni.


Un aspetto che mi ha colpito durante la lettura è l'attaccamento di Viola nei confronti di suo nonno.
Talvolta sono proprio i nonni ad aiutare i genitori a portare avanti la casa, il lavoro e la famiglia,
aiutando con i bambini. Cosa ne pensa di questa risorsa? Che rapporto si instaura tra un bambino
e un adulto in età avanzata?

Un nonno per un ragazzo è una figura mitica, almeno così è stato per me. I miei nonni erano una
fonte inesauribile di storie che confinavano con le leggende. Erano una fonte di autorità sì, ma in
grado di opporsi a quella dei genitori, per cui spesso diventavano degli alleati per perorare le mie
cause. Ma non è solo questo. Un ragazzo si accorge che per qualche ragione i propri nonni
rispetto ai genitori sono più fragili, meno razionali, e più invecchiano più tornano a somigliare ai
bambini, ad aver bisogno magari anche del tuo aiuto. E questa loro tenerezza, data dall'età che

passa, non fa che stringere ancor di più i lacci del vostro rapporto.

Molto diverso è invece il rapporto tra Viola e i genitori. Secondo lei, perché a volte i genitori e i

figli si pongono su un territorio contrastante pur provando le medesime emozioni?

Forse perché a volte è inevitabile. Un po’ di conflitto tra figli e genitori credo sia un elemento
naturale del gioco delle parti: da una parte c’è qualcuno che fino a un certo punto ti ha detto cosa
fare e come farlo; dall'altra ci sei tu, che da un certo momento non hai più voglia di seguire quelle
regole. Perché vuoi provare a fartene di tue, o anche solo perché vuoi provare a vedere che gusto
c’è a rompere l’ordine costituito. Però non ha niente a che vedere con l’amore reciproco, quello

resta e niente potrà scalfirlo.

Ringrazio Marco per aver risposto alle mie domande e ad Elisa per aver coordinato al meglio questo evento, vi invito a seguire gli altri argomenti del romanzo e a restare sintonizzati per la recensione. 



Un abbraccio, Cris












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