lunedì 12 novembre 2018

Recensione: 'Royals' di Rachel Hawkins

Buongiorno a tutti lettori e ben trovati sul blog! Oggi non mi sento molto bene, colpa del freddo e di una simpatica sinusite, durante il weekend ho lavorato e ho avuto poco tempo da dedicare alle letture. 
Ho terminato Royals di Rachel Hawkins, uscito venerdì 9 novembre, e non vedo l'ora di raccontarvi cosa ne penso. 


Daisy Winters ha una vita normale. Vive in Florida, ha sedici anni, capelli color rosso fuoco da sirenetta, impossibili da domare, un lavoro part-time in un supermercato, e una sorella a dir poco perfetta che si è appena fidanzata. In effetti, il futuro cognato non è un ragazzo qualunque: è l'erede al trono di Scozia! Per Daisy, che non ha alcun desiderio di stare sotto i riflettori, si preannunciano mesi impegnativi. Costretta a cancellare i suoi piani estivi, Daisy vola nel Vecchio Continente, per conoscere i regali parenti dello sposo, tra cui il bellissimo principe Sebastian, sempre al centro delle attenzioni dei tabloid con la sua vita sregolata e la sua discutibile cricca di amici, tanto aristocratici quanto affascinanti e turbolenti. Nonostante cerchi di mantenere un basso profilo, Daisy viene risucchiata da questo mondo sfavillante e dai suoi scandali: riuscirà a trasformarsi in una vera Lady senza rinunciare a essere se stessa?

Sapete tutti quanto amo le storie in cui i protagonisti siano dei reali o più semplicemente quando, nelle ambientazioni, a fare da padroni sono castelli e residenze, in pieno stile Victoria. 
Ma questo libro, almeno per una sua buona parte, mi ha irritato molto. 
Chiariamo, il punto di vista è interessante perchè nessuno ha mai pensato di scrivere qualcosa relativo agli effetti che ha su una persona normale il fatto che un suo familiare sposi un principe o una principessa. Abbiamo sempre immaginato, o almeno io, la parte bella: balli, castelli, diademi. 
Ma la vita di una principessa, di una Lady, e in genere, della società nobiliare non è solo questa:bisogna conoscere a menadito i nomi di tutti i nobili, le loro abitudini, destreggiarsi con leggiadria tra impegni di beneficenza e partite di caccia, polo e corse di cavalli. 
Daisy non sa tutto questo perchè vive in Florida serenamente con i suoi genitori ed escluse le cover dei giornali, non vede nè sente spesso sua sorella Ellie, fidanzata con il principe Alex e futura regina consorte. Non si tratta di un rapporto assente, semplicemente la nuova vita di Ellie l'ha risucchiata a tal punto da essere diversa, a tratti spocchiosa e nevrotica.
Avendo poco più di diciassette anni, Daisy è concentrata su cose semplici come il ballo della scuola, la convention nerd a cui intende partecipare insieme alla sua migliore amica, la sua scrittrice preferita. Non le interessano duchi, principi e marchesi ma quando il suo ex fidanzato rilascia un'intervista lasciando intendere che ella sia un'arrampicatrice sociale, il principe Alex ed Ellie richiamano Daisy e la sua famiglia in Scozia per tenerla maggiormente sotto controllo. 
Nonostante i suoi piani per l'estate, Daisy è quindi costretta a partire, ad indossare ciò che Glynnis, assistente di sua sorella e addetta stampa,le prepara e a fingere addirittura di avere un finto fidanzato, Miles, uno dei migliori amici del principe Sebastian. 
Il libro non mi ha fatto impazzire perchè mette tanta carne a fuoco senza però risolvere nulla. Un esempio tra tutti è il rapporto tra Daisy e Ellie, non è un normale rapporto tra sorelle perchè Ellie viene dipinta come una ragazza perfetta, sia per bellezza che per indole.
La secondogenita è costretta ad anteporre continuamente se stessa agli interessi più nobili della sorella e ciò comporta un certo malcontento in Daisy che l'autrice risolve in una chiacchierata di cinque minuti alla fine del libro e in cui sostanzialmente Ellie, a parte riconoscere la propria superbia, non fa nulla per cambiare le cose. Capisco che le cose per lei non siano semplici ed infatti l'ho apprezzata per la sua onestà, ma non trovo giusto che a rimetterci sia sempre Daisy.
Un altro esempio è lo stile del romanzo: da un alto spinge per essere divertente con incidenti fuori luogo e battute simpatiche però a tratti sembra esserci una critica a tutto il sistema dell'alta corte. Questa duplice faccia del romanzo comporta una certa confusione nei dialoghi e nella narrazione. 
La love story ,già intuibile dalle prime cinquanta pagine, è risolta in maniera frettolosa e senza particolari approfondimenti. 
Per non parlare dei personaggi secondari: il principe Seb è praticamente un ubriacone casinista continuamente coperto dalla madre, la principessa Flora odia Ellie ma non se ne conosce il motivo, la regina è subdola e meschina e si comporta in maniera algida e maleducata con Daisy e tutta la sua famiglia, inclusa la futura consorte del principe Alex e gli amici dei principi sono tutti bellissimi, aitanti e latin lover. Non è verosimile! 
Ho visto troppa superficialità in questo romanzo e anche se è vero che è un romanzo di intrattenimento, comunque mi aspetto di trovare una trama chiara e lineare, uno stile deciso e coerente e dei personaggi descritti in maniera adeguata. 
Insomma, buone premesse ma si poteva davvero fare di più. 

                                            Verdetto: Tollerante (2 cuoricini e mezzo)

Fatemi sapere se lo avete letto o se la mia recensione vi ha incuriosito
 un abbraccio, Cris




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