Buongiorno e bentrovati cari sognalettori! Dopo un lunedì NERO, oggi sono carica e dopo aver fatto le ore piccole per alcuni eventi molto importanti, approfitto della rubrica 'Let's talk about' per parlarvi di una delle mie autrici preferite, Bianca Marconero.
Autrice di indiscusso talento, recentemente ha pubblicato con la Newton Compton 'La prima cosa bella'. Felice della sua disponibilità, le ho posto alcune domande. Curiosi? Let's go!
Ciao Bianca, sono felicissima di poter ospitare una
scrittrice di enorme talento come te sul mio blog. Grazie mille per la tua
gentilezza.
Non vedevo l'ora , contenta di essere in tua compagnia.
Partiamo da ‘La prima cosa bella’ in uscita per la Newton il
9 febbraio, il libro è ricco di dettagli su film, fumetti e colonne sonore. Si
può dire che Dante abbia molto di te? Anche tu sei una nerd!
Sono cresciuta in una fumettria, quando le fumetterie ruotavano intorno alle opere di Hugo Pratt, Guido
Crepax, Vittorio Giardino, Magnus, i manga non venivano tradotti, e nasceva il
nuovo fumetto americano. L'identità nerd neanche esisteva. Quindi sono un nerd
ante litteram. Lo sono oggi, con una figlia che una figlia che scrive fanfiction
dei Pokemon per Wattpad, un figlio che
vuol vincere l'oscar con il proprio film "battaglie robotiche" e un marito che ha una stanza dei giochi con trentacinque
console di videogames e un suo canale YouTube. Non credo di aver mai vissuto un
giorno della mia vita che non fosse immerso nella cultura pop.
Qual è il tuo film preferito?
Apollo 13. Sul serio.
Invece, per i
fumetti, sei più Marvel o DC Comics?
DC Comics. Ho spesso sentito dire che le storie DC sono più
mature. Io le trovo, semplicemente, più
spiazzanti, più improbabili. Devi stare al gioco senza alcuna possibilità di
immedesimarti.
Dante è davvero uno scapestrato, saresti la migliore amica o
la fidanzata di un tipo così?
Nessuna delle due cose, perché Dante sono io. È raro andare
d'accordo con se stessi, ma "fidanzarsi" sarebbe da folli.
La prima cosa bella nasce come self, quanto è difficile
farsi largo nella narrativa italiana senza un supporto editoriale?
Io sono molto fatalista. Succedono le cose che devono
succedere. Promuovo i miei libri LEB, perché dietro c'è un investimento nel
quale ho il dovere morale di rientrare. Ma non credo che la promozione sia la
chiave. Parlando di esordi, ci sono percorsi rapidi, che toccano, in genere, a
libri generalisti, comprensibili e
immediati, e percorsi lenti che toccano
a libri più difficili da spiegare ed accettare.
Come ti sei sentita dopo aver firmato il contratto con la
Newton? E’ un editore grande e la distribuzione è molto ampia.
Felice. Per cinque minuti.
Su un’intervista ho letto che non avresti piacere a lavorare
ancora con la Newton, come mai?
Sì, non ne faccio mistero, per me l'esperienza con NC si limiterà a La prima cosa bella. Non ho
altre storie per loro.
Continuando a parlare di CE, un editore che invece ha avuto
da sempre piena fiducia in te è la LEB che ha pubblicato Albion e Ombre, che i
tuoi fan venerano (Alza la mano e si agita per Marco). Quanto sei legata a
questo progetto e a questa casa editrice?
Immensamente. L'etica
professionale di LEB è, per la
mia piccola esperienza, senza paragoni.
Passando al ciclo arturiano, Albion è il libro della
scoperta, Ombre il libro della presa di coscienza e della maturazione.. Cosa
dobbiamo aspettarci da Eredità?
Eredità secondo me è un libro di "avventura" o un action, se preferisci. Si dedica un
certo spazio alle interazioni tra i personaggi e alla loro evoluzione emotiva,
ma non è più questo l'aspetto centrale della storia. Coi libri del Primo Anno
(Albion e Ombre) ho potuto portare i personaggi dove volevo. Ora sono pronti
per affrontare la storia che avevo in mente.
Hai scritto due novelle, una incentrata sul personaggio di
Samira e una su quello di Riccardo, di cui aspettiamo l’uscita. Come ti sei
rapportata a questi due personaggi? Sono sicuramente più complessi dei nostri
amati protagonisti.
Samira aveva bisogno
di un suo spazio, perché non potevo raccontare il suo background. il principe
spezzato invece si occupa, come dici
giustamente tu, di Riccardo, ma anche di Morgana. È a tutti gli effetti un
prequel. Questo nasce da una motivazione molto personale. Nell'elaborazione del
lutto esistono, secondo la psicologia, cinque fasi. Ecco, io sarei per
aggiungerne una sesta: il bisogno di metabolizzare, attraverso l'invenzione,
un'esperienza reale. Perché se vivi la morte di qualcuno che doveva invecchiare
con te quello diventa un punto fermo
della vita che ti resta. E a distanza di anni il mio lutto è ancora lì. E
questo libro è un modo per elaborarlo.
Lance sempre così perfetto, verrà scosso da qualcosa o da
qualcuno? Se sì, quando?
Eccome! Deciderà di mettersi in gioco e rischiare, ma visto
che la vita non si pianifica o decide non finirà come si era aspettato.
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Ciao Lance! Hahaha |
Un aggettivo per ogni personaggio di Albion
Marco è elementare.
Helena è impulsiva.
Deacon, matto.
Erek
generoso e, infine, Lance è…
Lance (aggettivato)
Qual è il personaggio di cui hai scritto a cui sei più
legata? C’è un motivo in particolare?
Forse Deacon, gli sono grata per essere così
straordinariamente chiaro nella mia testa, così pieno di manie e idiosincrasie,
un mix impagabile (per me che scrivo) di comicità e tragedia. Anche Marco ha
una gravità tragica e al contempo si presta, per la sua mancanza di
perspicacia, alla linea comica, ma Deacon ha il vantaggio di essere più
brillante, quindi, dal punto di vista narrativo, più interessante.
Qual è la tua ship preferita di Albion?
Marco e Helena. Mi fanno tenerezza, rabbia e pena. La mia versione, parafrasando, di I
can't live with or without you.
Domanda un po’ più personale, da dove nasce il tuo
pseudonimo?
Sono i nomi dei miei figli: Bianca Maria e Marco Nero.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Dobbiamo aspettarci
qualcosa oltre il ciclo arturiano?
Purtroppo no. Ho vincoli che mi legano e dureranno così
tanto da farmi passare voglia e ispirazione. Fortunatamente Albion è del tutto libero da questi
vincoli. Mi dedicherò a concludere le
vicende dei miei ragazzi, consumando la tastiera del PC.
E, per la cronaca, i tasti davvero consumati sono I-O-L-M-N-A-C- e non a caso
sono lettere presenti in "marco" e in "albion".
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Il mio cuore si è spezzato dopo questa risposta! |
Grazie mille Bianca per tutto! Per aver risposto a queste
domande, per essere sempre così disponibile, per essere un’autrice che amo con
tutto il cuore, per i tuoi libri che adoro. GRAZIE!!
Ma sono io che ti dico grazie, davvero, incappare in qualcuno che accetta le
mie storie per quello che sono è stata la più grande fortuna che potesse
capitare a me e ai miei libri.
Sperando che vi sia parsa interessante, vi mando un grande bacio!
Cris