Buongiorno lettori, buon lunedì. Dopo aver lasciato sedimentare l'esperienza di lettura che è stata Il mercante di vendette di Bianca Marconero, sono pronta a condividere con voi le mie impressioni sul retelling edito Giunti scritto da una delle mie autrici del cuore.
Tra feste in maschera, duelli di scherma e baci rubati, un retelling dell’Otello di Shakespeare dove l’amore è più forte della vendetta e il cattivo può diventare l’eroe della storia. Fino a sacrificare tutto per riscriverne il finale.
La Stratford non è una scuola come le altre: nelle sue aule antiche e prestigiose circolano leggende inquietanti. La più dibattuta è quella che ruota intorno al Mercante di Vendette, una figura misteriosa che si occupa di regolare i conti per chi ne fa richiesta attraverso una chat clandestina sul dark web. Non tutti, però, credono nella sua esistenza. Non ci crede il futuro duca Otello Spencer, il ragazzo più popolare della scuola e fidanzato gelosissimo di Desdemona, e non ci crede il suo braccio destro, l’enigmatico Iago McGregor. Al contrario, Bianca Duchamp, la studentessa migliore del corso di Giornalismo, non ha dubbi ed è determinata a smascherare il Mercante. Quando inizia a indagare, subito si scontra con l’imprevista ostilità di Iago, che sembra pronto a tutto pur di fermarla. Cosa nasconde?
Sempre gentile verso gli amici, con Bianca diventa sprezzante e crudele. Ma, quando Bianca viene aggredita, lui rischia la vita per salvarla. E mentre la verità sul Mercante è sempre più vicina, lei capisce che il vero enigma è il cuore di Iago. Chi è davvero questo ragazzo, impassibile e sfuggente? Perché Bianca non riesce a toglierselo dalla testa? Perché quando lui le è vicino si sente risuonare l’anima?
“Se hai paura di colpire il tuo nemico, lo colpirò per te. Il mercato delle vendette ha aperto le sue porte.”
Che Bianca Marconero sia una delle autrici italiane più talentuose degli ultimi dieci anni è una verità riconosciuta. Che sia perfettamente in grado di scrivere un retelling è stato dimostrato con l'accoglienza da parte del pubblico di Lady pride and Mister Prejudice.
Che potesse superarsi, invece, con un retelling di Otello è stato un coup de théâtre.
D'altronde, se di tragedia si tratta, l'autrice c'entra il bersaglio, riscrivendo la celebre opera di Shakespeare, capovolgendo la prospettiva e introducendo una lente particolare su quel personaggio secondario da cui dipendono le fila del racconto, Iago.
Il mercante di vendette, il sottotitolo del romanzo, dice tanto del protagonista di Bianca Marconero.
Iago è consumato dalla vendetta, la propria e quella degli altri. Assorbito del tutto dalle vicende dei suoi compagni, dalle loro relazioni sociali e personali, Iago osserva, manipola, tesse trappole e intreccia fili per poter conquistare la libertà tanto agognata. Un occhio di bue che rifiuta si accenda su di lui prima del gran finale, Tabula Rasa.
Ma Iago non è solo questo, è un ragazzo brillante, intelligente, empatico. La sofferenza radicata in lui lo rende un personaggio sfaccettato, difficile e proprio per questo, amabile.
Non compie scelte eticamente corrette e non si nasconde dietro una concezione universale di giustizia. É perfettamente consapevole della sua posizione, delle sue decisioni, del male che arreca e di quello che subisce.
Iago non è un eroe, è un vendicatore. Ma nessuno è innocente.
«Tu non hai la sensazione che siamo tutti su un grande palcoscenico, intrappolati in ruoli e aspettative?» chiese Julian. «Non ti senti come un attore con un copione in mano?»
«L’importante è che tu sia l’autore di quel copione. Che sia padrone, se non della tua vita, almeno delle tue maschere.»
Il romanzo, come la controparte teatrale, è ricco di personaggi secondari che acquisiscono rilevanza all'interno del testo non solo come pedine del gioco. Entrano in gioco infatti anche i sentimenti, le relazioni, i rapporti umani.
Alla fine della lettura sarà difficile lasciare andare personaggi come Desdemona, Julian e perfino Otello che vivono grandi trasformazioni in corso d'opera.
Se il protagonista è Iago, il sole del romanzo è Bianca.
Pura, genuina, determinata, coraggiosa, intraprendente, Bianca è il personaggio più lineare.
Non mente mai a se stessa, prende sempre le situazioni di petto, non si sottrae alle sfide.
Studentessa di giornalismo, la sua missione di smascherare Il mercante diventa una necessità. Il suo fiuto per una grande storia le vale rischi e sofferenze, ma non accetta compromessi, non consente ai no di decidere la sua strada.
Bianca fa la differenza: con ostinazione e ingenuità, il suo punto di vista arricchisce la vita di Iago e rende l'esperienza di lettura più concreta e verosimile. Consente di non dimenticare qual è la via giusta da seguire, diventa la bussola morale della storia.
I personaggi funzionano presi singolarmente, ma ciò che impedisce di mettere giù questo romanzo in realtà sono i rapporti che si intrecciano tra loro.
É un gioco di luci e ombre.
Amore, amicizia, affetto, fratellanza, ma anche vendetta, passione, desiderio, rancore, odio, rabbia.
I sentimenti sono vividi, reali, brutalmente onesti.
Ed è per questo motivo che si arriva all'epilogo completamente devastati.
Il cuore trabocca di vita, di lacrime e di sorrisi.
L'autrice distilla con sapienza il veleno da offrire al lettore che, preso dalla foga, si trova in una spirale di così grande piacere per una tragedia indimenticabile che sfida il tempo e si rende moderna.
Bianca Marconero ha un talento.
Il suo modo di raccontare l'amore, di trasmettere la vita attraverso la carta, è un dono.
Sono pochi gli autori in grado di non limitarsi a raccontare la storia, ma a lasciarla sedimentare dentro i propri lettori. Bianca ci riesce sempre, con ogni suo lavoro, dimostrando di poter vincere ogni volta anche contro se stessa.
Ho raccolto citazioni, ho urlato nel testo, ho pianto e ho riso.
Questo è tutto ciò che voglio da un libro.
Prova superata. Maxima cum laude.
Verdetto: Assuefatta
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