venerdì 11 novembre 2016

Intervista ad Anna Premoli

Buon pomeriggio lettori, vi avevo già parlato dell'intervista che giusto una settimana fa ho fatto ad Anna Premoli in occasione della presentazione del suo libro 'E' solo una storia d'amore' alla Feltrinelli di Roma, grazie alla casa editrice Newton Compton.

Alessandra Di Piero, giornalista di Gioia, ha fatto una presentazione davvero interessante e divertente. Si è messo in evidenza come da una banalissima trama della storia d'amore standard (Niente è banale con la Premoli!)  ne è uscita una riflessione un po' più profonda su quello che è oggi la letteratura rosa. L'autrice che ha alle spalle 4 anni di esperienza in questo mondo ha messo in evidenza quali sono i classici commenti  di chi legge il romanzo con fare sorpreso e ne rimane colpito. Una lettura che piace e questo provare piacere per la lettura che pare eccezionale. 



1) Dal 2012 con 'Ti prego lasciati odiare' ad oggi sono stati pubblicati 8 libri, 9 con la novella. Un ritmo incalzante per una scrittrice, soprattutto perché scrivere una storia d'amore non è semplice. Qual è il segreto? E da dove trai ispirazione? 

Molto incalzante. La mia vita frenetica è uno dei fattori che mi portano a scrivere con questo ritmo demenziale. Nel senso che è veramente un antistress, ho bisogno la sera di questa boccata d'aria, di questo momento per me stessa, di questi personaggi che mi fanno divertire, perchè devono far divertire in primis me stessa. E' nata così la mia scrittura e così va avanti la mia scrittura. Visto che negli anni la mole di lavoro non è diminuita ma anzi è aumentata, ho sempre bisogno di scaricare lo stress. Scrivere è assolutamente è il modo che ho trovato, scrivo principalmente per motivi egoistici e poi per tutto il resto. 

2) Sei su un'isola deserta, puoi portare con te tre libri, quali sceglieresti?

Ah. Allora, indubbiamente porterei con me qualcosa di Agatha Christie tipo ''Dieci piccoli indiani'', che è un vero capolavoro. Sono una grande amante del sarcasmo di Svevo con  ''La coscienza di Zeno'' e infine nutro un amore sconfinato che pochi capiscono per il ''Maestro e Margherita'', perché c'è un sarcasmo dissacrante di fondo che a me piace tantissimo.

2.a) Un misto che per paradossale che sia non include nessun libro appartenente al genere che tu scrivi. 

Esatto. Perché certe letture le ho fatte serie quando ero più giovane. Quando si è giovani si studia, si ha più tempo di leggere con attenzione e quindi ti restano impresse. Magari ora, di fretta, con una vita ai limiti, mi rendo conto che oggi le mie letture mi prendono ma sono letture di svago. Ho bisogno di letture di svago.  Mi piacciono moltissimo ma non rimangono nel lungo termine. Ma è giusto così, nel senso che hanno questa funzione. 
Invece certe letture che ho tentato quando non avevo tutta questa vita caotica, sono rimaste a distanza del tempo che è passato.


3) Dell'amore ci si può stancare di scrivere?

Pensavo di sì e invece pare di no. Lo dice anche Laurel nel romanzo, nel senso che ogni storia anche all'apparenza banale ha questo ingrediente di eccezionalità per cui è sempre come la prima volta.

4) Il Premio Nobel per la letteratura quest'anno è stato assegnato a Bob Dylan però nel mondo dei letterati, come nel tuo romanzo, si distinguono ancora generi di serie A e di serie B . Come mai la critica non accetta ancora che la letteratura può essere tante forme? 

Anche io in parte capisco le critiche, se ce ne sono state. Nel senso che un conto è l'espressione e ce ne sono diverse, poiché anche la musica ha un grande potere sulla parola. Tuttavia viviamo una grande crisi della parola scritta, le nuove generazioni fanno un po' fatica ad affezionarsi a magari generi un po' più impegnativi. Il Nobel magari è l'occasione per calamitare l'attenzione su autori che altrimenti sarebbero bistrattati , neanche molto considerati. Secondo me è quindi un'occasione che non va sprecata. Si poteva dare il Nobel a una persona sconosciuta, anche un musicista, avrebbe avuto un altro effetto. Evidenziare una personalità che è già immensa di suo, già eterna di suo è sprecare un possibilità per far emergere qualcun altro che merita. Ci sono tantissimi scrittori che magari avrebbero bisogno di quella speciale attenzione, e stato un po' come sprecare questa possibilità. 

5) Qual è la maggiore difficoltà che incontri nella stesura di un testo?

Sono sincera, generalmente la scrittura mi viene abbastanza naturale, devo sentirla normale, semplice perché altrimenti sento che nella storia c'è qualcosa che non va, anche per la connotazione di antistress che ha la mia scrittura. E' una cosa che, rispetto ad altre cosa che sono più preparate, strutturate, mi viene spontanea, deve essere rilassante. 

6) Le tre linee guida che consiglieresti a un nuovo scrittore/ scrittrice?

Non che io sia la persona adatta perché penso che la scrittura sia una cosa terribilmente soggettiva, come anche la lettura. Un libro può avere effetti diversi sulle persone. Non esistono regole universali e valide. Il mio personale consiglio è di non caricare il libro di troppe aspettative. Un libro è un libro, lo scrittore  è una persona a parte che ha bisogno di vivere e trovare una connotazione a parte a prescindere da ciò che scrive. Deve essere persona prima che scrittore. Per cui non deve prendersi molto sul serio e non prendere nemmeno il proprio libro per quanto capolavoro sul serio.

7) C'è un personaggio dei tuoi libri a cui sei particolarmente affezionata? 

Uno ama tutti i propri libri,nel senso che ognuno di essi ti accompagna in un momento preciso della vita. Se sono nati è perché hanno colpito qualcosa in te, hanno fatto nascere un bisogno. Uno ama quello che sta scrivendo poi conclude un po' un ciclo e passa a quello successivo. Per cui personaggi che stai scrivendo sono quelli che senti più veri in quel momento, ma è appunto una fase. 

7.a) Quindi ami tutti?

Dei maschi non saprei chi scegliere. Delle ragazze probabilmente quello che ho adorato scrivere di più è Kayla di 'Un giorno perfetto per innamorarsi' perché è esattamente l'opposto di me.  

8) Ultima domanda. Verso che direzione si spinge la tua ispirazione? 

Ero molto tentata dallo scrivere la storia di Norman e Alex (la sorella di Aidan, protagonista di 'E' solo una storia d'amore, ndr) ma ultimamente fanno capolino nella mia testa le amiche scrittrici di Laurel. I personaggi devono diventare talmente reali che mi pare quasi di averli accanto, in quel momento so che sono pronta per scrivere la loro storia. 





''Perché i libri sono una forma di terapia: una dose di sogni ad occhi aperti spesso ti ripaga da molte infelici esperienze reali. Tutti hanno bisogno di dimenticarsi per un attimo la propria vita ''

da 'E' solo una storia d'amore



Spero che l'intervista vi sia piaciuta, bacioni, Cris

1 commento:

  1. Ciao! E' stato molto interessante leggere le risposte dell'autrice, la trovo una persona fantastica dal poco che ho letto di lei e l'intervista rispecchia l'idea che mi sono fatta di lei.
    A presto

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