venerdì 19 agosto 2016

Recensione: 'Albion - Il principe spezzato' di Bianca Marconero (#2.5)

Buongiorno miei cari lettori, è passato anche ferragosto e quindi le vacanze volgono al termine. Per me, invece, stanno per cominciare; dal 21 al 28 infatti, io sarò fuori con il mio ragazzo e i miei amici, quindi anche il blog sarà in pausa. 
Settembre per me è Gennaio, nel senso che lo considero il primo mese dell'anno, quello che ti porta vento di freschezza, di novità e ti riporta anche qualcosa di bello dal passato. 
Vi dico questo, perchè a breve, sul blog avrete delle novità proprio su un evento che si terrà a settembre sul mio blog e quello di altre 3 magnifiche ragazze, stay tuned! 
Ieri, 18 agosto, come vi avevo anticipato nell'anteprima, è uscito gratis in tutti gli e-store, la novella del ciclo Albion di Bianca Marconero: 'Il principe spezzato'. (Albion, #2.5)
L'ho divorato d'un fiato e lo recensisco per voi. 




Riccardo, 99 minuti prima della fine. Morgana, 1167 giorni prima dell’inizio. Un conto alla rovescia verso l’inevitabile. Il racconto di due vite legate per spezzarsi. Due strade che portano verso un unico istante, che è una fine e un inizio. Albion – il principe spezzato narra l’antefatto della saga. Accanto a Riccardo e Morgana si muovono i personaggi che hanno reso unica la saga. 

Quando leggi un buon libro, quando i suoi personaggi non ti lasciano e sei lì a pensare alle loro azioni, reazioni e alle conseguenze dei loro atteggiamenti o comportamenti, vuol dire che hai davanti un ottimo libro e in modo direttamente proporzionale, non sarai in grado di rendergli giustizia. 
Bianca è un'autrice di talento e su questo non ho mai avuto il minimo dubbio, ma con la voce di questi due personaggi ha raggiunto l'Olimpo delle mie serie preferite, in grado di creare qualcosa di magico, come Albion. La magia di restare in un mondo anche se hai chiuso il libro. La storia di Riccardo e Morgana è una storia d'amore e di odio, di ciò che poteva essere ma non è stato. La storia di due ragazzi che sentono su di sé il peso, il gravame delle aspettative e quindi si cercano senza capirsi, si innamorano senza sfiorarsi. Non sono mai stata con Riccardo o a favore della fata, anche se ho sempre pensato che entrambi avessero qualcosa in più da dire. Ed ecco la mia conferma.

Riccardo non è Marco. Ma non è nemmeno Tommaso. Non era crudele o diabolico, era 'spezzato'. 
Un bambino che ha perso sua madre, la sua 'luce'. Un ragazzo pieno di rancore verso un nonno diffidente, ma desideroso di compiacerlo a ogni costo. Un affetto singolare verso un fratello troppo amato. Era l'ombra de RE, un principe. 

La storia che, come spiega la sinossi, si snoda lungo due archi temporali delineati dai POV di Riccardo e Morgana, racconta esattamente questo: l'amore, l'orgoglio, la rabbia e il destino. 
Sì, perché se Morgana non fosse stata la Fata e Riccardo non avesse desiderato essere il Re, si sarebbero amati. In un'altra vita, in un altro modo, si sarebbero trovati, desiderati e persi l'uno nell'altra. 
Morgana è la Fata e desiderava da Riccardo il Re, il fratello e l'amante, la vita e la leggenda.  
Ma Riccardo non è Artù e quando lo capiranno entrambi, sarà troppo tardi. 
Riccardo muore, nella splendida tragicità di cui Bianca lo contorna, seguendo a suo stesso dire 'La Chanson de Roland'. Muore durante tutto l'arco della novella e non le dice, non riesce a dirle che l'ama. 
Lo dice a Rebecca, chiaramente, anzi, usa il termine 'Assolutamente'. Un amore assoluto e reciproco. 
Riccardo muore e ne è colpevole, per aver inseguito il destino che a lui non spettava. 
Morgana è colpevole, per aver desiderato di più di quanto potesse dargli. 
Aaron, Rebecca e Archer sono colpevoli. 
Riccardo muore, per rancore e per amore. 
E d'altronde, Riccardo come poteva vivere con Morgana se anche lei, come tutte le persone a cui ha tenuto nella sua vita, avesse scelto il fratello? Semplicemente, non avrebbe potuto. 
E così muore. 

Il principe, che non era il Re.  E muore con lui l'amore di Morgana, che aveva visto in lui il pezzo che a ogni costo le mancava. 

Questa novella mi ha regalato l'empatia verso i due protagonisti della storia, ho seguito i loro cuori e ho sperato che trovassero il modo di parlarsi. Ma io sapevo come finiva la storia. Lo sapete anche voi. 

Marco è Artù. E, probabilmente anche Riccardo lo sapeva perché quando parla del cuore e della fiducia di suo fratello, sa che sono qualità che non gli appartengono ma che deve avere un buon re. 

Marco disarma il rancore; lo fa d'istinto, ribattendo a ogni inganno con la fiducia. Solida, inamovibile. Incrollabile. Tu gli scarichi addosso odio, rancore e inganno e lui risponde: fiducia, fiducia, fiducia. 
Ti trovi a perdonarlo, senza che lo meriti; schierato dalla sua parte, senza sapere perché; solidale con lui, perfino se è la causa dei tuoi guai. 
                                                                                           da 'Il principe spezzato'


Ciò che mi ha colpito in questa novella è il senso di ambiguità che caratterizza tutti i personaggi: bene e male, scomposti, sovrapposti, sopraffatti. Nessun personaggio è solo bene o solo male. 
Riccardo ama suo fratello anche se gli porta rancore. Morgana è stata abbandonata e trova conforto nel pensiero che ritroverà il pezzo che le manca per essere completa. Lance è perfetto ma non si scompone, non si sbottona. Helena è forte e fragile insieme. Marco è il re delle contraddizioni: viziato e buono, pasticcione ma sincero. 
Bianca mette sulla bilancia il bene  e il male e garantisce che nessuno sia perfettamente schierato; così facendo, riassume il senso di questa eterna lotta: siamo un connubio di entrambi e ciò che ci fa pendere per un piatto piuttosto che un altro sono le nostre azioni, ciò che scegliamo di fare o  di non fare. 

L'ho adorato,leggetelo e diffondete il verbo. La storia diventa leggenda e di Albion non smetterò mai di proclamarne la magia. 

                                                            Verdetto: Assuefatto!


                                                        Bacioni affettuosi, Cris 

1 commento:

  1. Hai ragione Cri, bisogna proprio leggere e diffondere il verbo! Ho adorato la novella un sacco anche io *o*
    Avrei fatto di tutto per entrare nel libro e scuotere i personaggi per fargli fare scelte diverse Y-Y

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