giovedì 26 febbraio 2015

Recensione: ' Il primo bacio a Parigi' di Stephanie Perkins

Salve a tutti lettori! Come va? Spero che queste piovose giornate siano proficue almeno per voi! Io sono ancora ammalata anche se poco mi importa quindi continuo a vorticare nella mia vita incasinata! Non potevo però esimermi dal raccontarvi quanto 'Il primo bacio a Parigi' mi abbia affascinato, entusiasmato ed intrigato! In pratica, se non si fosse capito, l'ho trovato meraviglioso!



Anna è pronta a passare un ultimo anno di liceo indimenticabile insieme alla sua migliore amica e a un ragazzo che sta per diventare il suo ragazzo. Ma il padre ha deciso di regalarle un'esperienza altrettanto indimenticabile: un anno in una scuola internazionale a Parigi! Peccato che Anna non riesca a prenderla con altrettanto entusiasmo: non sa una parola di francese, si sente l'ultima arrivata e non riconosce neanche il cibo che trova a mensa. Per fortuna nei corridoi si scontra con quanto di più interessante la città possa offrirle: Etienne St. Clair. Occhi splendidi, capelli perfetti, un'innata gentilezza e un'irresistibile ironia: St. Clair ha proprio tutto... anche una fidanzata, purtroppo! Per quanto Anna cerchi di non infilarsi in una situazione complicata, Parigi non è proprio la città adatta per resistere a una cotta colossale...


'Il primo bacio a Parigi' era stato osannato per mesi dalle migliori blogger che conosca e che aveva delle recensioni positivissime. Avevo già intenzione di leggerlo in lingua originale perchè mi era stato assicurato un linguaggio scorrevole e semplice. Non posso dare torto a nessuna di loro. La Perkins descrive l'amore nelle sue forme più delicate, con un linguaggio diretto e immediato che fa sognare. Non è un capolavoro come quelli della Hoover ma è un libro che fa trascorrere delle ore piacevoli e che fa chiudere il libro con gli occhi a cuoricino. Merito dell'autrice, oltre l'ambientazione magnificamente presentata di Parigi, la caratterizzazione dei personaggi.

Nella School American Of Paris (SOAP) vengono iscritti figli di personalità ricche e famose con l'intenzione di dare ai loro piccoli pargoli i migliori prospetti per il futuro, consentendogli di vivere in una città straniera come Parigi, di imparare ad essere autonomi e ovviamente a parlare un'altra lingua. Un'esperienza semplicemente fantastica per chiunque, se non fosse che Anna non la pensa allo stesso modo. Parigi è bella e  l'idea di viverla e non solo visitarla dovrebbe farla volare al settimo cielo, ma in realtà ad Atlanta (la città da cui Anna proviene) la aspettano un ultimo anno da trascorrere con la sua migliore amica Brigitte e un quasi fidanzato, Toph.Ora voi ditemi perchè uno che si chiama Christopher deve 
storpiare il suo nome così. Bho.Un imbecille dall'inizio si capisce no?

La sera in cui viene abbandonata in paese straniero dai genitori Anna non riesce a smettere di piangere e fala conoscenza di Meredith, una ragazza riccia ed eccentrica con un incredibile talento per le lingue.
Poi si scontra con Etienne, il ragazzo più bello e dolce che abbia mai visto.

« Étienne» si presenta. «Sto al piano di sopra.»
«Io sto qui.» Indico inebetita la mia stanza, e nella mente mi frulla: Nome francese, accento inglese, scuola americana. Anna confusa.
E-tien pronuncia il mio nome così: Ah-na. Il cuore mi martella bum bum bum nel petto.

L'amicizia di Meredith ma soprattutto di Etienne aiuta Anna a comprendere quanto sia importante approcciarsi alla novità, scoprire qualcosa di diverso e allontanarsi dal nostro piccolo universo. Con il trascorrere del tempo la nostra piccola straniera imparare a conoscere una città che sa innovarsi continuamente e che offre spettacoli magnifici come la Senna illuminata, la libreria Shakespeare &Co., le meravigliose patisserie!
Accanto le sta sempre Etienne, semplicemente favoloso. Capelli perennemente scarmigliati, occhi nocciola dallo sguardo intenso e carisma da vendere.

<<Eccoci.>> annuncia.
Da dove siamo abbiamo una visuale perfetta dell'ingresso principale: centinaia e centinaia di minuscole figure intagliate all'interno di tre colossali portali ad arco. Le statue sembrano bambole di pietra, tutte diverse e ricche di particolari.
<<Sono incredibili>> sussurro.
<<Non lì. Qui.>> Indica ai miei piedi.Abbasso lo sguardo e scopro con sorpresa di trovarmi al centro di un piccolo cerchio di pietra. Nel mezzo, esattamente tra le mie scarpe, c'è un ottagono di bronzo con una rosa dei venti. Nella pietra sono incise le parole: POINT ZERO DES ROUTES DE FRANCE.
[...] St. Clair si schiarisce la voce: <<E' dove tutto ha inizio.>>

Etienne ha un unico difetto e si chiama Ellie, è la sua bellissima ragazza che frequenta la Parsons e ha un magnifico talento per la fotografia. Anna decide di rispettare il rapporto di Etienne con la sua ragazza e di essere solo sua amica. Ma nella città dell'amore, fra brividi e cinema bui, si può resistere alla nascita di un amore travolgente?

La Perkins descrive con etusiasmo ogni fase della conoscenza di Etienne e Anna e la loro da amicizia diventa gradualmente qualcosa di più. Racconta la poesia di ogni giorno, di ogni coppia senza rendere tutto smielato o troppo melenso.. C'è spazio anche per le risate e il divertimento.
In conclusione, Anna and the French Kiss è un libro consigliato, che non può che far sciogliere il cuore più gelido per la tenerezza con cui racconta della nascita di un primo amore. A Parigi, of course.

 E  per la prima volta da quando sono tornata a casa sono completamente felice. È strano. Casa. Ho desiderato tanto rivederla, solo per tornare e scoprire che non c’era più. Essere qui, in quella che tecnicamente è la mia abitazione, e scoprire che ora casa è da un’altra parte.
Ma nemmeno questo è del tutto vero.
Parigi mi manca, ma non è casa mia. Piuttosto… mi manca questo. Questo calore al telefono. È possibile che casa sia una persona e non un posto? Un tempo Bridgette era casa, per me. Magari St. Clair è la mia nuova casa.
Ci rimugino su, mentre le nostre voci si fanno stanche e smettiamo di parlare. Ci teniamo compagnia e basta. Il mio respiro. Il suo respiro. Il mio respiro. Il suo respiro.
Non potrei mai dirglielo, ma è vero. Questo è casa. Noi due.






Verdetto: Dipendente!



Bacini, Cris!

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