sabato 9 aprile 2016

Recensione: 'Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore' di Susanna Casciani

Buonasera ragazzi, ritrovarvi è sempre un'immense gioia. Questo posto è casa mia e mi mancava scrivere, ancor di più mi mancavano le interazioni con voi. Ho tantissimi progetti nell'aria, la primavera sveglia le menti e invoglia a uscire di casa e consumare ogni energia! 
In questi giorni ho finito di leggere tre libri: 'Perfect', di cui aspettatevi una recensione in questi giorni (penso sarà una delle poche positive in giro), 'Ascolta il tuo cuore' di Sarah Dessen (un gigantesco mh...) e il libro di cui vi parlerò oggi, cioè 'Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore' di Susanna Casciani. 



"C'erano una volta un ragazzo e una ragazza.
C'erano una volta perché adesso non ci sono più.
Un sabato mattina di fine aprile lui si sorprese a piangere davanti a lei. Non riusciva a parlare. Avrebbe voluto confessarle che era finita, ma sapeva che poi lei avrebbe iniziato a singhiozzare, e non ne sopportava nemmeno l'idea.
Lei alzò lo sguardo dal suo libro come se avesse avvertito una forza nuova in casa, incontenibile, che l'avrebbe schiacciata contro il muro se non si fosse aggrappata a qualcosa, così si aggrappò al suo orgoglio, o a quello che ne rimaneva. Chiuse il libro, si alzò dal divano e si diresse verso di lui, si mise sulle punte e gli accarezzò la testa. Gli disse di stare tranquillo. Lui le faceva del male e lei lo consolava. Gli diede un bacio sulla guancia e uscì di casa senza voltarsi, per non essere costretta a dirgli addio.
Quando, quasi tre ore dopo, tornò a casa, lui non c'era più. Sfinita, si addormentò su quello che era stato il loro letto. Più tardi, si svegliò di soprassalto e mise a fuoco nel buio quella parte di letto, così vuota, e avvertì un macigno sul petto che non la faceva respirare. Si rese conto di non essere pronta a lasciarlo andare. Si alzò per cercare un quaderno, come se improvvisamente fosse una questione di vita o di morte. Ne trovò uno. Conosceva le regole: non chiamarlo, non cercarlo, non seguirlo (!!!), non inviargli messaggi, bloccarlo su ogni social network, non giocarsi la dignità. Conosceva le regole, ma le stavano strette, perché stavolta, in quella storia, ci aveva creduto talmente tanto da sentirsi quasi adatta a un futuro felice. Per questo, per la prima volta in ventisette anni, decise di iniziare a tenere un diario segreto, che poi, a voler essere davvero sinceri, altro non era che un modo per continuare a parlare con lui." Nel raccontarci la storia d'amore di Anna e Tommaso, Susanna Casciani racconta la storia di ognuno di noi. Di chiunque abbia mai vissuto (e perso) un grande amore. E lo fa con la grazia e la profondità di parole che abbiamo imparato ad amare sulla sua pagina Facebook, capaci di farci sentire, sentire tutto, anche il male. E di farci tornare a sorridere sempre.

Se vi aspettate che discuta la trama di questo libro, se pensate che descriverò lo stile di questa autrice, se pensate che vi parlerò dei suoi personaggi, allora no. Non siete nel posto giusto. Questa recensione avrà un altro stile, un altro sapore. Tutto ciò che dovete sapere sul contenuto del libro è già stato vissuto in ognuna delle vostre vite. Tutti ci siamo innamorati, tutti abbiamo perso quell'amore e tutti ci siamo sentiti alla deriva, un po' spaesati e persi mentre imparavamo a rialzarci.
Il libro di Susanna Casciani parla d'amore, non nella sua accezione negativa (della serie come ci riduciamo quando perdiamo ciò che ci rendeva felici) bensì in un senso positivo e aperto alla speranza (amare è sempre bello perchè le cose belle, anche quando e se finiscono, non smettono di essere belle). 
Il libro di Susanna Casciani è un libro di poesie, ciò che viene raccontato ha un'eleganza e una delicatezza difficile da spiegare. E' quel tipo di libro che quando ti accade qualcosa, sai esattamente in che parte della libreria lo hai riposto, fra il tuo libro preferito e quello che più hai odiato, perchè ti ricordasse che non c'è bianco e nero, esiste il grigio ed è a portata di mano. Quel tipo di libro che non ha un'interpretazione unica e in cui ognuno ci legge dei propri ricordi, delle proprie speranze e degli inizi, dei sorrisi diffidenti, a mezza bocca e poi pieni, fino a ridere a pieni polmoni. 
A questo libro, ancor prima di leggerlo,  ero già affezionata. Seguo Susanna su fb nella sua pagina ( e no, non storcete il naso, qua si tratta davvero di qualcuno che sa scrivere e che scrive d'amore!) da ben sei anni, nel 2010 lei ha aperto la pagina,negli anni hanno cominciato a conoscerla in tanti ma io ero lì dall'inizio. Sei anni fa avevo quindici anni e vivevo la mia prima storia d'amore, di quelle che durano tanto, in cui ami tanto e in cui senti tutto con la pancia e con il cuore. In questo poco vi interesserà saperlo non sono cambiata, perchè come in questi anni Suz mi ha descritto e ha descritto tante altre come me, noi siamo le tipe che non sappiamo fare a meno di amare tanto.
 La storia, la mia è durata quattro anni e mezzo, mica bazzecole, e tuttavia come Anna nel libro (i suoi sono sei!), non ho pianto subito. Un'estate a porsi domande, cercare risposte, desiderare un confronto, chiedere attenzioni (messaggi, chiamate, un treno.. che poi infatti che male fa prendere un treno e dire a qualcuno che l'ami e che avevi sbagliato?) e poi il momento perfetto per tirare fuori le lacrime,un 31 agosto quando dopo aver preparato le valigie, averle caricate in auto, pronta con le cuffie e la musica, ho sentito tutto il peso del ritorno a casa, quando mi sarebbe toccato davvero fare conti con la realtà. 
In tutto questo sentimentalismo (che poco c'entra magari con la recensione di un libro ma c'entra tanto con QUESTO libro) c'era Suz. 
C'era Susanna quando mi sentivo brillare di gioia, quando mi sentivo un fiore pronto a sbocciare. 
C'era Susanna quando ho cominciato ad amare, di pancia, forte, senza barriere. 
C'era lei quando le cose si facevano dure, claudicanti, c'era quando ormai qualcosa dall'altro lato si era spezzato e io urlavo, graffiavo, piangevo, scappavo, sbattevo porte e bagnavo cuscini. 
C'era quando ho ripreso in mano la mia vita, quando mi sono rialzata da sola, con i miei tempi, quando mi incoraggiava con le sue parole ad aver fede e speranza perchè sì, avrei amato ancora. 
E Susanna c'è stata anche quando qualcuno all'improvviso mi ha colpita con la forza di un pugno allo stomaco, mettendo in crisi tutto. Quando questo qualcuno mi ha insegnato a ridere di nuovo e ad amare di nuovo.
Capite ora perchè vi dico che questo è un libro di poesie? L'amore non ha mica una sola variante! E io mille volte non sono stata Suz, o meglio non sono stata la Suz di cui lei scrive.
Mille volte ancora, invece, ha scritto di me. Che lei magari ha paura e io invece no, che magari lei è diffidente e io invece il mio cuore lo do un po' a tutti, salvo correre a riprendermelo quando vedo che è trattato male. Che poi magari lei ha gli attacchi di vita e anche io, che poi nella mia playlist magari  ho le canzoni lente, quelle di cui è importante comprendere tutte le parole perchè leggo di Lui in ognuna di esse, e poi eccole lì. Sono improvvise, scattanti: le canzoni che ti smuovono. Che sei sul divano e ti alzi, sciogli i capelli, ti metti a ballare, a cantare non azzeccando nemmeno una parola. Che tua madre ti vede mentre passa lo straccio a terra e un po' si stranisce però sorride, felice che non sei solo lì pensierosa, con i capelli in disordine e il broncio perenne. Felice perchè balli e ridi. 
Questo libro è stato l'attacco di vita di Susanna, l'atto più coraggioso o forse uno dei tanti di cui è capace. In lei ci vedo cosi tante volte me che questo libro è il suo regalo per chi, come me, prova la stessa sensazione di vicinanza. E magari non saprà che esisto però chissà, un giorno potremo incontrarci sedute al mare, guardando lo stesso orizzonte, fissando il tramonto e due ragazzi che si rincorrono baciandosi. 


                                                   Verdetto: Assuefatto




Bacini, Cris

1 commento:

  1. Che bel post stella, davvero una bella prospettiva su quello che per te è stata l'esperienza di lettura per questo libro... hai anche dato senso all'estratto che ho letto su Amazon. Io non la conosco la Casciani, non l'ho mai seguita, e non avevo capito dove volesse andare a parare... grazie!

    RispondiElimina